Come sapete a didaLGo piace dare il giusto nome alle cose ed allora vediamo cosa sono i tag o in italiano le etichette.
Ce lo facciamo spiegare da Giuliano Prati, tramite le pagine del suo interessantissimo libro "Web 2.0 Internet è cambiato" edito da UNI Service Trento - Febbraio 2007 (l'e-book di questo libro è scaricabile gratuitamente all'indirizzo http://www.web-20.it/)
"Il termine TAG, che significa “etichetta”, non è legato
esclusivamente al mondo Web 2.0, ma i suoi ambiti di utilizzo sono molteplici. È
possibile ad esempio citare i “tag HTML”, OVVERO GLI ELEMENTI facenti parte
della sintassi del linguaggio di marcatura ipertestuale.
[…]
In ambito Web 2.0 questo concetto viene utilizzato in
associazione ai blog e al social bookmarking o, più in generale, a tutti quegli
strumenti che permettono la condivisione delle informazioni.
Dato che la
comprensione del significato di un testo da parte di un applicativo informatico
non è una pratica ancora così diffusa e sicura, viene data delega all’autore
del post di descrivere con pochi, ma precisi termini, il suo contenuto, sia
esso un testo, un video, un’immagine o quant’altro.
Per fare un esempio concreto, alcuni tag utilizzabili per
descrivere gli argomenti di questo libro potrebbero essere: Web2.0, Blog, Wiki,
Folksonomia, Mashup, Widget, Ajax, Feed, Xml, Comunit, Business, Buzzword,
Ruby, RSS, Folksonomy.
Restando nell’ambito dei blog, ogni contenuto può essere
accompagnato da un numero arbitrario di tag descrittivi.
Ciò semplifica
notevolmente la ricerca all’interno di un archivio, in particolar modo quando
si tratta di archivi estesi con un vasto numero di documenti delle più diverse
tipologie.
Si possono distinguere due diverse tecniche di taggatura
(dall’inglese: “tagging” ovvero applicare un tag, una parola chiave):
-
la prima, svolta direttamente ad alto livello dagli
editori/autori,
-
la seconda, realizzata alla base, ovvero dagli utenti,
fruitori delle informazioni.
La taggatura del primo tipo, come già detto, prevede un’azione
diretta da parte dell’autore allo scopo di descrivere quale siano i concetti
chiave dei contenuti da lui inseriti. Si tratta di un’operazione svolta al
termine del processo redazionale, ma prima della sua pubblicazione.
Il secondo tipo di taggatura invece, chiamato anche
taggatura collaborativa (collaborative tagging), è un’operazione non più svolta
dall’autore dell’articolo, ma dagli utenti che ne hanno preso visione. In
questo modo si potranno utilizzare parole chiave differenti a seconda della
sensibilità dei lettori che adotteranno un termine piuttosto che un altro in
base ai concetti che ritengono di maggior importanza o interesse espressi nell’articolo.
Sarà indubbiamente possibile che più soggetti usino i medesimi tag per
descrivere un contenuto, così facendo questi acquisteranno una maggior
importanza rispetto agli altri adottati e potrebbero essere presentati con un
colore, una dimensione o una
collocazione diversa rispetto ai meno utilizzati, per poterli individuare più
rapidamente.
Questa seconda modalità di utilizzo dei tag gestiti dagli
utenti prende anche il nome di: FOLKSONOMIA."
Quindi i tag sono le etichette che gli utenti associano a ciò che pubblicano sul web per facilitare i navigatori a ritrovare le loro pubblicazioni.
Tutto chiaro?
Spero di si, comunque non è finita qui, proseguiremo con altri due post per cercare di spiegare meglio l'argomento.
A presto e buone taggature...
POST CORRELATI:
FOLKSONOMIA una parola del web 2.0
TAG CLOUD, una parola del web 2.0
Quindi i tag sono le etichette che gli utenti associano a ciò che pubblicano sul web per facilitare i navigatori a ritrovare le loro pubblicazioni.
Tutto chiaro?
Spero di si, comunque non è finita qui, proseguiremo con altri due post per cercare di spiegare meglio l'argomento.
A presto e buone taggature...
POST CORRELATI:
FOLKSONOMIA una parola del web 2.0
TAG CLOUD, una parola del web 2.0
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