domenica 19 agosto 2007

Software open source

Oggi leggevo, con un certo ritardo, il numero di Nova24 del 2 agosto 2007. Conoscete Nova24? E' un inserto che esce il giovedi' con il Sole24Ore. Lo trovo piuttosto interessante, parla di ricerca, innovazione, creatività. A pagina 2 c'è un articolo "E' una questione di autonomia". Si parla di software libero, il cosiddetto open source. Non entro nel merito specifico dell'articolo, ma prendo spunto per parlare di software libero e open source.
Cerchiamo di capire un po' cosa significa: avrete già sentito l'espressione più volte. In informatica parlando di source, si intende il "sorgente", il codice scritto dal programmatore che conduce alla compilazione del programma vero e proprio. Semplifichiamo un po': se apro Word, forse ho fatto clic sull'icona di Word, oppure doppio clic su un documento e ciò ha comportato l'apertura di Word e poi del mio documento. Bene, il file principale che sta dietro a tutto è winword.exe. Un programma è costituito da linee di codice, il sorgente. Quando il sorgente non è noto o è protetto dal programmatore, nessuno può intervenire sul codice per correggere eventuali errori nel programma (certo avrete sentito parlare di aggiornamenti di Windows Update, di Office, oppure patches e simili. Ne parlerò in un prossimo post). Nessuno può nemmeno sapere come è stato sviluppato il programma e quindi non può migliorarlo o modificarlo. Se non lo fa la casa produttrice, nel nostro esempio la Microsoft, nessuno può farlo. Facciamo un'ipotesi? E se domani la Microsoft decidesse di non sviluppare più Office? E se dopo, tanto per dire!, Office2020 non ci fosse più alcun Office? Che si fa? Il problema già si pone con programmi che non funzionano su certi sistemi operativi: programmi che "girano" su Windows98, ma non più su Windows Vista.

Anche in altri campi: un filmino in Super8 che non riesco più a vedere perché non trovo più un proiettore adatto... oppure un floppy da 5 e 1/4 (li avete conosciuti o siete così giovani ;-) ) e non ho più un Pc che abbia il drive per quei floppy?! E tutto ciò che abbiamo su CD? E chi assicura che fra 5 anni ci siano ancora lettori di CD? O che i futuri lettori di DVD continueranno a leggere i CD d'un tempo? A un convegno dello scorso anno un relatore disse che il materiale più sicuro per conservare i dati è la carta... le cinquecentine esistono ancora e non serve né hardware né software per leggerle...


Ma arriviamo all'open source. Se il source, sorgente, è libero, significa che la comunità degli sviluppatori può intervenire e modificarlo. Allora parliamo di Linux, un sistema operativo operativo sviluppato da un numero grandissimo di programmatori in giro per il mondo. Oppure di OpenOffice: una sorta di Office, ma che non costa nulla a nessuno e possiamo scaricarlo e installarlo nel computer gratuitamente e legalmente. Oppure Mozilla Firefox, un browser per navigare in Internet. Chiunque abbia le opportune competenze può modificare il codice di questi programmi e aggiungere le funzionalità cercate, mettendole a disposizione degli utenti sparsi per il mondo che possono installare gratuitamente queste nuove funzionalità.

Abbattiamo i costi delle licenze nelle scuole? Avete mai pensato a quanto costa il software? E poi ci stupiamo che i computer hanno sistemi operativi o applicativi obsoleti... Naturalmente ci sono anche altri aspetti, riguardo alla scelta open source, non è tutto rose e fiori, talvolta le installazioni non sono così facili -tanto che ci sono aziende che prestano assistenza a pagamento per la manutenzione dei software opensource. (Non pago per il software, ma per la sua manutenzione, perché non ho internamente, a scuola, in azienda, le competenze necessarie per gestire gli aspetti più tecnici). Alcuni enti pubblici, scuole italiane (per esempio a Bolzano), pubbliche amministrazioni in stati esteri sono passati all'open source.

Qualcuno diceva che non bisogna mai essere vir unius libri: non basiamoci mai su un unico libro e su una sola fonte. Lo adatterei all'informatica: non accontentiamoci mai di un solo software, di una sola soluzione: in tal modo manterremo la libertà di scegliere la soluzione più adatta con consapevolezza.

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